Piazza Matteotti
Riqualificazione di Piazza Matteotti
San Giovanni Valdarno (AR)
con Piero Baroni, Sergio Morgante (paesaggio)
Nel 1975 la Regione Toscana individuò in San Giovanni Valdarno uno dei 4 “centri pilota” per sperimentare procedure e metodologie per il recupero del patrimonio storico urbano. Nel 1977 il Comune approvò il piano per il Centro storico, elaborato da E. Detti e G. Di Pietro, che rappresentò un’innovazione profonda per metodo e contenuti. Contemporaneamente il comune intervenne direttamente per recuperare vari edifici di notevole rilevanza architettonica e avviò la riqualificazione di strade, piazze e reti tecnologiche del centro storico. Queste iniziative hanno avuto un effettivo ruolo trainante per la riqualificazione nei due decenni successivi dell’edilizia minore e del tessuto sociale. All’inizio degli anni ’90, sulla scia del successo della politica per il centro storico, l’amministrazione comunale avviò anche la riqualificazione delle fasce perimetrali, del cui programma fa parte questo progetto.
La piazza nasce alla fine del secolo XIX° come accesso alla nuova stazione ferroviaria. L’impianto era impostato sul viale centrale e su due aree laterali simmetriche, a forma di trapezi. La nuova sistemazione interpreta le modifiche avvenute nel contesto nel corso di un secolo, come la copertura del canale e la ricostruzione della stazione (con caratteri architettonici di scarsa qualità) dopo la distruzione bellica.
Lo spazio è ora articolato in quattro temi:
- il viale centrale
- l’area adiacente al centro
- l’area adiacente alla ferriera
- il piazzale della stazione
Il viale è caratterizzato dai colonnati dei due fitti filari di platani, che sostengono la volta di fogliame. L’area adiacente al centro, maggiormente percorsa per i collegamenti pedonali con la stazione, è pavimentata con fasce modulari alternando pietra e laterizio con orditura parallela a quella degli isolati del progetto arnolfiano. La lunga aiuola alberata di separazione dal viale centrale è bordata da una seduta continua in legno, poggiata su un basamento di pietra. Il margine Sud è ridefinito da una fontana lunga 40 metri la quale, realizzando una quinta che scherma il retro degli edifici, costituisce in questo tratto il nuovo margine della piazza.
La fontana è costituita da due canali paralleli; l’acqua cade da quello superiore, attraverso 20 doccioni in marmo. Il progressivo aumento della distanza fra il canale superiore orizzontale e quello inferiore parallelo alla pavimentazione dà la misura della pendenza della piazza. La struttura, in cemento a vista levigato, è scandita da intarsi di marmo bianco e verde. Dietro, la siepe sempreverde, una volta cresciuta, completerà la quinta. La parte nord è sistemata a verde; è rialzato con una sorta di baulatura solcata da percorsi che generano una serie di aiuole; queste sono contenute da muri in mattoni in cui sono incastrate panche di pietra. Nel piazzale terminale un’aiola circolare, bordata da una cornice in pietra e arredata con arbusti sempreverdi, organizza il traffico veicolare.