_render1

Fonderia Bastanzetti

Concorso per la riqualificazione dell’ex fonderia Bastanzetti

Arezzo

con Piero Baroni, Tiziana Capitani,Elisabetta Dreassi

Fabrica Progetti (strutture), Paolo Puccetti (energie rinnovabili), Massimo Ciantelli (rendering)


Come sempre più spesso accade quando “si costruisce nel costruito”, l’intervento riassume al suo interno molteplici approcci: la realizzazione di un’architettura moderna ad alto contenuto tecnologico e di eco-sostenibilità coniugata con consolidamento e restauro architettonico, oltre che a restauro urbano.

Lo stato di fatto

Nel paesaggio urbano il bastione di porta buia costituisce attualmente poco più che la cornice di sfondo per un recente monumento ai caduti. La sua mole è stata minimizzata dai vari interventi che si sono succeduti nel corso di un secolo: la demolizione della cortina muraria, la realizzazione ravvicinata di edifici di altezza almeno tripla, lo sfondamento per il proseguimento di via Petrarca, la sistemazione a parcheggio dell’area esterna con il rialzamento del livello del suolo e la realizzazione di un’aiola rialzata piantumata con arbusti che hanno celato buona parte del suo fronte.

Stato di fatto

La porta Buia era collocata su una importante direttrice di uscita dalla città medievale. Dal XVI secolo con la realizzazione del bastione e la chiusura della porta per volere dei Medici, questo luogo urbano è diventato marginale e privo di importanza. Attualmente, grazie alla nuova viabilità che proviene dal casello dell’autostrada, questo sito è divenuto la principale porta di accesso alla città storica.

Fotoinserimento del progetto

Il progetto prevede di demolire i volumi dell’ex fonderia, costruire la Casa dell’Energia addossata a Nord e sistemare a prato lo spazio liberato. Ciò consentirà di ripristinare la vista di un lungo tratto della cortina muraria.

Fotoinserimento del progetto

Abbiamo ritenuto adeguato e coerente concepire un edificio moderno (articolazione volumetrica, impianto distributivo, uso di materiali) che al tempo stesso integrasse, fino a farli divenire concettualmente una matrice del progetto, alcuni frammenti edilizi. L’impianto distributivo dell’edificio è abbastanza semplice e di lettura immediata: incentrato sulla galleria centrale a doppio volume e sul blocco scala-ascensore, immediatamente visibile dall’entrata e posto in posizione baricentrica alle differenti funzioni. I locali tecnici sono disposti a quota sfalsata di mezzo piano ed hanno possibilità di accesso dall’interno dell’edificio e dalla strada laterale. La superficie coperta complessiva è di circa 510,00 mq, escluse le parti esterne sottostanti l’aggetto della copertura.

Tavola di concorso

La Casa dell’Energia nasce come un edificio a bassissimo consumo energetico, che fa il massimo uso di energie rinnovabili. La grossa piastra di copertura, rivestita di vetro opalescente color madreperla, galleggia sospesa sul bastione, staccata poco meno di due metri. Di notte i vetri del rivestimento saranno illuminati con proiettori LED ad alta luminosità e basso consumo di differenti colori che consentiranno di variare il risultato cromatico. Una grossa “lampada magica” urbana, della quale la grossa massa scura del bastione costituisce il basamento. Grazie a questa nuova tecnologia della luce questo episodio urbano riacquista così rilevanza rispetto al contesto.