Insediamento urbano integrato
Concorso per un insediamento urbano integrato
Bologna (BO)
con Piero Baroni, Elisabetta Dreassi, Mauro Galantino
Alessandro Ghinelli (geotecnia), Enzo Giusti (impianti meccanici), GPA ingegneria srl (strutture), Giancarlo Martarelli (impianti elettrici)
Il progetto è di grande impianto d’ordine e di forte effetto di riconoscibilità urbana.
L’idea portante è di assumere il prolungamento dell’asse dell’89 come struttura innervante di tutto un sistema urbano, trasformando peraltro la struttura viaria in un grande spazio verde con le due piste di scorrimento tra loro molto distanziate a rendere esatta la sensazione di essere arrivati entro uno spazio “moderno”. La soluzione di tale spazio risulta pari a sessanta metri di verde come fascia centrale e i fronti costruiti che vi si affacciano sono distanziati tra loro di circa 90 metri, pari a – per comprendere la scala urbana – larghezza di piazza dei Martini.
Il rapporto dell’asse centrale entro la compagine della situazione esistente, specie nei difficili rapporti, dopo l’innesto di via Gagarin, via Marco polo, via delle Grazie e via Zanardi, come pure verso il collegamento che da sud immette nella tangenziale a nord, è risolto con due rotatorie, non circolari, ma fortemente allungate, che se anche da verificare in sede esecutiva, forniscono forma strutturante con senso di urbano e non di impianto autostradale.
Per eventuali situazioni di potenziamento dello scorrimento veloce est-ovest, il progetto fornisce soluzione interrata di facile realizzazione per la spazialità vuota dell’asse che, è qui nominato “Ponte Verde”. Il Ponte Verde genera l’organizzazione a scacchiera della maglia ordinatrice dell’insediamento, dilatando gli interventi costruiti nei comparti nord e sud le cui strade in squadro, “pescano” sui viali di scorrimento che in tale modo si arricchiscono della valenza di rapporto col costruito e con l’abitato.
Esemplare l’organizzazione dei parcheggi, da quelli di grande dimensione per le zone di affluenza di massa, come il parco, l’Università e la Casa dello Studente, e di puntuale definizione per le zone residenziali con parcheggi interrati per i residenti e a livello per i visitatori.
Di connessione con la città esistente sono posizionati il Centro Congressi e l’albergo, il centro commerciale e una organizzazione residenziale a stecca con sviluppo ad “L” ove il secondo braccio, ortogonale al primo, si colloca sopra il tracciato della ferrovia per Venezia, collegandosi in prolungamento con il corpo pure lineare della stazione di progetto, sino al sorpasso della via Gagarin che vi arriva frontalmente. In tal modo, l’asse di sfondo prospettico di Marco Polo guarda verso un fondale che, con la sua dimensione monumentale, si costituisce come “porta” urbana del nuovo quartiere, segno di riconoscibilità importante per l’immaginario collettivo.