Piazza Sant'Antonio Nuovo

Piazza Sant’Antonio Nuovo

Concorso per la riqualificazione di Piazza Sant’Antonio Nuovo

Trieste (TS)

con Gian Franco Di Pietro, Marianna Staccioli, Paolo Gialdini


L’idea, il progetto e infine la realizzazione del Borgo Teresiano di Trieste rappresentano uno degli esempi più alti nella dimensione culturale europea della città, prova di quanto il disegno urbano  possa essere strumento efficace per costruire la qualità della forma della città.  L’asse del Canal Grande, che nel tracciato preesisteva come alimentatore delle saline, ha costituito l’elemento direttore per orientamento, proporzione e simmetria degli isolati rettangolari del quartiere.

Nella seconda metà del ‘700, intorno a quest’asse si addensò rapidamente la vita mercantile e marinara  del nuovo quartiere. A partire dalla fine dell’800, la sua funzione di porto perde progressivamente importanza con il crescere della dimensione dei navigli Contemporaneamente e con progressione inversa cresce invece il suo ruolo di centro rappresentativo.

il Canal Grande
Il Canal Grande in una foto d’epoca

La sostituzione, nel 1925,  del ponte girevole con il ponte di pietra di luce insufficiente al passaggio di natanti e il successivo interramento, nel 1934, dell’ultimo tratto del canale,  preludevano probabilmente alla progressiva trasformazione del canale in un improprio cannocchiale verde. Il processo si è fortunatamente arrestato ed è possibile ora recuperare qualità e identità.

Va riconosciuto all’Amministrazione Comunale di Trieste il grande merito di aver programmato l’eliminazione del piazzale giardinetto. Questo aveva cancellato la continuità del Canal Grande e quindi anche, tra l’altro, la possibilità della chiesa di sant’Antonio Nuovo di rispecchiarsi nelle acque.

Tendo conto degli obbiettivi dell’Amministrazione, la proposta è partita da alcuni elementi specifici  fondanti.

  • La riapertura del canale mantiene gli allineamenti laterali che strutturano la sua dimensione dal mare a Sant’Antonio Nuovo;
  • I due gradoni delle sponde, che definiscono lo specchio d’acqua e la nitidezza del cannocchiale prospettico, sono considerati non modificabili tramite arredi stabili di qualsiasi tipo come ringhiere, parapetti o panchine, per lo meno nella porzione di suolo definita dalla larghezza della chiesa di Sant’Antonio Nuovo.
Tavola 1
Tavola di Concorso 1
  • Il rigore geometrico è alla base della struttura insediativa di questo luogo. Le strade, tutte larghe 14 braccia Asburgiche (11 m), delimitano isolati di 60×100 braccia; la larghezza del canale con una banchina è uguale a quella degli isolati; nella facciata di Sant’Antonio Nuovo i 5 intercolumni misurano ciascuno 5 braccia, il coronamento della trabeazione è ad altezza doppia della larghezza dell’edificio, i volumi dell’edificio sono scanditi da rapporti di sezione aurea. Questa osservazione ci ha indotto a stabilire per il progetto un unico modulo regolatore (m 3,95) connesso al contesto.
  • Il canale è accessibile alle piccole barche per tutta la sua lunghezza e pertanto il ponte da costruire sulla direttrice via Spiridione-via Dante, pur idoneo al traffico veicolare come richiesto, è progettato in maniera che la luce della campata centrale consenta il passaggio senza limitazioni più severe di quelle del ponte sulle rive (a tal fine è auspicabile anche la modifica del Ponte Rosso). Portare nel cuore del quartiere, oltre al flusso delle maree, il movimento delle barche con le persone e le attività commerciali e di servizio che ad esse si accompagnano è coerente e rafforzativo con il carattere marinaro della città;
Tavola 2
Tavola di Concorso 2
  • La piazza antistante la chiesa assume dimensione, forma e disegno di importanza corrispondente al suo significato di terminale dell’intero sistema canale e di mediazione fra il canale e l’imponente facciata neoclassica, che ne costituisce lo sfondo;
  • Le banchine laterali al canale (vie Bellini e Rossini), sono il luogo in cui valorizzare e consolidare le funzioni di collegamento con la piazza Ponte Rosso e di spazio privilegiato di relazione.
  • Gli allineamenti del disegno delle pavimentazioni sono determinati, oltreché dal modulo progettuale, dagli allineamenti degli agli assi dei cannocchiali visivi che intersecano questo spazio.
Tavola 3
Tavola di Concorso 3